Il fare teatro aiuta ad esprimersi, a superare
inibizioni, a conoscere meglio se stessi, ad interagire con gli altri in modo
più spontaneo. Attraverso la finzione si finisce col dire la verità.
Per utilizzare appieno l’esperienza teatrale penso,
in base alla mia esperienza personale, che sia importante imparare a muoversi
sulla scena, senza pretese di fare l’attrice/attore. Quando riusciamo a
dimenticare le nostre modalità abituali di rapportarsi con chi ci sta attorno
ed immaginiamo di essere altro, ci mettiamo nei panni di tizio, caio ecc…, quando
cambiamo il tono della voce, l’espressività quotidiana, quando ci muoviamo con
movenze non consuete, ci spingiamo per gioco oltre, ci inoltriamo verso
personaggi e luoghi inesplorati, come fanno i bambini quando giocano a fare i
grandi. E in questo gioco proviamo nuove emozioni, il cuore ci batte e il
flusso delle parole e della gestualità si può sprigionare, vengono abbandonati
i vecchi canoni personali, e ci incamminiamo verso espressività nuove che in
qualche modo ci appartengono e che, nel gioco teatrale, emergono e trovano il
coraggio di manifestarsi. Sperimentare di poter essere altro ci arricchisce, è
liberatorio, catartico.
In una scena di Teatro Terapia si possono
sperimentare più ruoli. Importante è tornare al nostro punto di partenza con
qualche conoscenza in più di noi stessi.
Una persona molto estroversa prende facilmente
possesso della scena, ma continua ad essere se stessa, non sperimenta nuove
identità, invece potrebbe esserle utile recitare un nuovo personaggio,
attraverso il quale direzionare quel flusso espressivo dirompente verso un
tracciato nuovo, più contenuto, capace di stimolare parti più riflessive, più
introspettive che trovano, nell’assunzione di un determinato atteggiamento, il
modo di esprimersi.
I nostri comportamenti abituali sono come delle
grandi riserve per vivere, li abbiamo costruiti con fatica, sono i nostri abiti
preferiti, ma a volte li sentiamo un po’ stretti, ci piacerebbe indossarne
altri, anche solo per capire se esistono nel nostro armadio, da qualche parte
nascosti. E chissà se rispolverati ed indossati ci possano far sentire a nostro
agio, con una ricchezza in più. Il teatro può permetterci tutto ciò.
Attraverso il teatro possiamo contattare gli
opposti: se io sono una persona gentile, dolce, pronta sempre a mediare,
assecondare, incapace di entrare in conflitto con l’altro, perché non provare
ad essere tutto il contrario: invasiva, prepotente, litigiosa, aggressiva. E poter
così sperimentare aspetti nascosti della personalità con i quali venire in
contatto.
Sperimentare ambiti diversi non vuol dire cambiare
vestito, ma vuol dire che puoi fare un giro di prova che ti arricchisce, che
può dare un’energia nuova, ti permette di andare oltre i limiti usuali della
tua immagine. (Patrizia Battaglia)
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