C’era
una volta una principessa, un brutto giorno, improvvisamente, tutto le fu
impedito, non poteva giocare, non poteva studiare, non poteva abbracciare né
essere abbracciata.
Molto
tempo prima le avevano raccontato che sarebbe arrivato il momento che,
diventando regina, la sua vita sarebbe cambiata radicalmente.
La Tata
che la vestiva e accudiva tutto il giorno e la chiamava Saruccia, avrebbe
dovuto darle del lei e chiamarla maestà, facendo continuamente inchini e non
volgendole mai la schiena; proprio come era accaduto a sua madre con la madre
della tata, ma lei era ancora una bimba, diciamo preadolescente, i suoi
genitori godevano di ottima salute o meglio…ripensandoci, ultimamente li aveva visti preoccupati e
super indaffarati con riunioni ad alto livello con tutta la corte e tutti
sempre di corsa. E poi quegli stani oggetti da mettere sulla bocca e sul naso,
ma come proprio a lei che aveva un bel nasino e labbra rosse come ciliegie...questo
proprio non lo capiva e tutti gli altri con queste mascherine così le
chiamavano, ma lei di mascherine conosceva solo quelle di carnevale e quanto le
piacevano!!
Pian
piano cominciò ad abituarsi a questa nuova vita, ma così isolata dal mondo e da
tutti come avrebbe potuto conoscere un bel principe da amare? Senza balli e
senza feste aveva poco senso pensare alla moda, ai vestiti ai profumi…
Ma qual
era il motivo di tutti quei cambiamenti? Chi ne era la causa?
Lei
voleva proprio conoscerlo e in quanto principessa, nonché futura regina, aveva
tutto il diritto di saperlo, così convocò ufficialmente il primo ministro che
tra mille inchini e naturalmente coperto di tutto punto le chiese “in cosa
posso essere utile?”
Saruccia
pensò che il protocollo era comunque salvo e questo le sembrò una bella cosa.
“Allora,
primo ministro, cosa sta succedendo?”
“Sua
altezza, la causa è misteriosa, un nemico silenzioso, invisibile è entrato nel
nostro regno e ci minaccia nella cosa più importante: la salute. Temiamo che
presto tutti i sudditi possano ammalarsi e non sappiamo cosa fare, abbiamo
cercato i migliori esperti dell’intero pianeta, ma nessuno può aiutarci, la
parola malattia non esisteva nel nostro regno fino a poco tempo fa. Ora altezza
devo andare a vedere se qualcuno ha risposto al nostro appello” e corse via
dopo aver salutato… da protocollo.
Sara
allora prese una decisione molto importante, fece chiamare la sua madrina, una
fata ormai anziana ma molto abile e chiese a lei un consiglio.
“Sara,
tesoro mio, io ho molta esperienza e i miei poteri molto forti, ma questa volta
non so che fare. Posso solo utilizzare un incantesimo e addormentare tutto il
castello e tutto il regno…”
E così
fu, in men che non si dica tutto il regno sprofondò in un sonno pesantissimo.
L’ultimo
pensiero di Sara andò ad una sua antenata che aveva vissuto qualcosa di simile
o almeno le sembrava di ricordare così e quella volta finì tutto bene, ma
questa volta chissà…
La
madrina al momento di lanciare l’incantesimo, non si sa perché chiese che tutti
avrebbero avuto un sonno lungo, profondo e senza sogni, solo Sara avrebbe
potuto continuare a sognare e così fu.
Con il
passare del tempo i sogni di Sara divennero sempre più ricchi e qualche volta
cominciava a rendersi perfettamente conto che stava sognando, imparò pure a
indirizzare i suoi sogni verso obiettivi sempre più definiti, finchè non sognò
che finalmente il nemico misterioso, stanco di non trovare persone da aggredire
e soprattutto annoiato di non vedere più gente affannarsi a cercare mascherine
o a costruirsele o fare lunghissime file per i guanti o per un disinfettante,
decise che era il momento di tornare nel suo mondo lontano, lontano.
Sara,
con una forza di volontà indescrivibile riuscì a svegliarsi dal sonno. Prima di
tutto si rese conto che non c’era bisogno di ricevere un bacio da un principe e
questo già le sembrò rivoluzionario, pensò pure che il Regno poteva
trasformarsi in una Repubblica, una vera come quella di un certo Platone.
Rimaneva
il problema di riportare alla coscienza tutti gli altri, come poteva fare?
Forse
poteva scegliere una soluzione più tradizionale e così pensò che baciando tutti
i suoi sudditi poteva risvegliarli con un gesto d’amore e un contatto vero,
quel contatto che le era stato proibito poco tempo prima, poco? No forse
molto…molto prima.
Così
finalmente e completamente risvegliato l’ex reame, ripresero tutti a vivere
felici e contenti. (Rita Marinai)
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