La
sacralità dell’evento teatrale e la sua funzione catartica e trasformatrice
hanno ispirato la Teatro Terapia che ha trovato nell’opera di . K. S. Stanislavskij
e J. L. Moreno un modello d’intervento operativo.
K. S. Stanislavskij,
(1863-1938) per trovare nel teatro la vita autentica, educava gli attori a
vivere intensamente il personaggio interiorizzandolo e risvegliandone le
emozioni. Egli usava la “memoria emotiva”, era il ricordo personale dell’attore
che scatenava l’emozione analoga a quella del personaggio che doveva
rappresentare.
J. L. Moreno si ispirò a Stanislavskij per creare il suo “teatro improvvisato”, da cui nascerà lo psicodramma, in cui, attraverso l’esperienza teatrale, il soggetto esprime la propria creatività e spontaneità, agendo sulla scena quando è chiamato da se stesso o dagli altri ad agire un proprio vissuto o quello di un altro, e a rivisitarlo da più punti di vista.
L’opera di Stanislavskij, con la “tecnica del rivivere” e quella di Moreno, con il “teatro improvvisato” e poi lo psicodramma, sono dunque alla base della Teatro Terapia: essa non parte da esperienze teatrali ma psicoterapeutiche ed utilizza il teatro come strumento che favorisce nell’individuo un confronto con il proprio mondo interiore e con gli altri.
J. L. Moreno si ispirò a Stanislavskij per creare il suo “teatro improvvisato”, da cui nascerà lo psicodramma, in cui, attraverso l’esperienza teatrale, il soggetto esprime la propria creatività e spontaneità, agendo sulla scena quando è chiamato da se stesso o dagli altri ad agire un proprio vissuto o quello di un altro, e a rivisitarlo da più punti di vista.
L’opera di Stanislavskij, con la “tecnica del rivivere” e quella di Moreno, con il “teatro improvvisato” e poi lo psicodramma, sono dunque alla base della Teatro Terapia: essa non parte da esperienze teatrali ma psicoterapeutiche ed utilizza il teatro come strumento che favorisce nell’individuo un confronto con il proprio mondo interiore e con gli altri.
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